Questo libro nasce dall’esperienza di ricerca sociale partecipativa e collaborativa nelle unità di cura neonatale di due ospedali del Nord Italia.
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Si ricostruiscono le strategie adottate per coinvolgere i genitori di bambini pretermine e gli altri stakeholder, nonché per promuovere un’effettiva interdisciplinarità tra la sociologia, la medicina, la psicologia, il servizio sociale e le loro differenti specializzazioni interne. Allo stesso tempo, si dà conto della complessità metodologica che è stato necessario mettere in campo, alternando tecniche di rilevazione delle informazioni tradizionalmente impiegate nell’ambito sociologico ad altre di più recente introduzione, alcune prese in prestito dalla e-healthcare. La ricerca ha puntato a comprendere gli aspetti tecnici del lavoro clinico, quelli comunicativi e relazionali delle pratiche dell’assistenza sanitaria e gli aspetti esperienziali di tutti gli attori sociali coinvolti. Tutti gli autori e le autrici nei loro testi argomentano in che modo il loro lavoro, clinico e di ricerca, abbia come principale obiettivo quello di promuovere il benessere del bambino prematuro e dei suoi genitori, dal momento dell’ingresso in TIN e sub-TIN e poi successivamente nell’accompagnamento al rientro a casa e durante gli anni del follow-up. Il benessere dei genitori, elemento centrale di questo lavoro, oltre a essere rilevante per la loro salute, ha anche un impatto sulla salute del bambino. Essendo questo un lavoro interdisciplinare, il termine “benessere” è declinato in maniera diversa: si parla, infatti, di benessere nella dimensione della care, così come di benessere psicologico e di benessere psico-sociale e del modo in cui questo può essere misurato e analizzato.